Proiezioni
Venerdì 14 gennaio: ore 21,00
Sabato 15 gennaio: ore 21,00
Domenica 16 gennaio: ore 16,00 – 18,30 – 21,00
Mercoledì 19 gennaio: ore 21,00

N.B.: Capienza 100%. Super Green Pass e mascherina FFP2 obbligatori.

 

Titolo originale: Tout s’est bien passé
Nazione: Francia
Anno: 2021
Genere: Drammatico
Durata: 113 min
Regia: François Ozon
Cast: Sophie Marceau, André Dussollier,  Hanna Schygulla, Charlotte Rampling
Produzione: Mandarin Films
Distribuzione: Academy Two

Trama

André,  85 anni, viene ricoverato a seguito di un ictus  Sua figlia Emmanuèle, scrittrice affermata, saputa la notizia, piomba in ospedale. Quando giunge sul posto, la donna trova suo padre malato e quasi paralizzato, immobile sul letto della clinica.
L’uomo ha condotto una vita stravagante, ha sempre dimostrato grande curiosità e uno smisurato amore verso la vita. Ma ora André a vedersi così non ce la fa e chiede a sua figlia di dargli una mano; è deciso, infatti, a mettere fine alla sua vita per sempre. La donna si ritrova così in una situazione difficile: accettare la richiesta del genitore e non vederlo mai più, ma riuscirà a mantenere fede alla promessa fatta al padre?

 Video recensione

Recensione

La vita di Emmanuèle Bernheim, scrittrice e sceneggiatrice francese, precipita con una telefonata. Il padre ha avuto un ictus e al suo risveglio chiede alla figlia di aiutarlo a morire. A sostenerla in quella missione impossibile ci sono Pascale, la sorella trascurata, e Serge, il compagno discreto. Debole e dipendente dalle sue ragazze, André è un uomo capriccioso ed egoista, incapace di comprendere il dolore che infligge alle figlie, mai amate come era necessario. Tra lucidità e terrore, Emmanuèle e Pascale navigano a vista nel dramma. Come rifiutare al proprio padre la sua ultima volontà? Ma come accettarla? Da bambina Emmanuèle ha sognato tante volte di ‘uccidere suo padre’, un genitore tossico e poco garbato, ma aiutarlo ‘a farla finita’ nella vita reale è un’altra cosa.

Tout s’est bien passé racconta il suo tragitto intimo, dal rifiuto iniziale all’accettazione, con un’intelligenza fedele al romanzo originale.

Alla precisione asciutta della storia autobiografica di Emmanuèle Bernheim, che si impone con la sua gravità, Ozon aggiunge esplosioni di umorismo, tutte a carico di André Dussollier. Il libro è di Emmanuèle Bernheim ma il film è decisamente di François Ozon. Sotto il racconto degli ultimi istanti dell’esistenza di un uomo, di un padre, Tout s’est bien passé è un’opera sulla narrazione e sulla scrittura, senza che nessuno scriva (o quasi) in campo, è un film di fantasmi, scritto proprio dal fantasma che abita ogni inquadratura.

Morta nel 2017, Emmanuèle Bernheim era complice di Olivier Assayas e compagna di Serge Toubiana, aveva scritto nove sceneggiature di cui tre per Ozon (Sotto la sabbiaSwimming PoolCinque per due). Dietro di lei ha lasciato un’opera sensibile, sospesa tra letteratura e cinema, marcando il paesaggio letterario francese.

Ozon rispetta la concisione della sua scrittura, lo spazio del silenzio e dei non detti, per rappresentare un fin di vita singolare. Certo, lo sono tutte le dipartite ma quella di André è definita da due frasi: “papà mi ha chiesto di aiutarlo a morire” ed “è andato tutto bene”. Maestro nel trattamento delle norme sociali e delle disfunzioni familiari, Ozon affronta il tema del suicidio assistito con un cast sofisticato che interpreta il quotidiano concreto del paziente e dei suoi cari.

André Dussollier incarna André Bernheim, gran borghese e collezionista d’arte che un ictus rende emiplegico e che sceglie di andare a morire in Svizzera. Le protesi deformano il volto dell’attore che trova la voce, le piccole risate e le considerazioni vertiginose, disegnando un personaggio umano troppo umano che diverte e infastidisce insieme.

Alla sua impazienza infantile e alla sua crudeltà, replicano Sophie Marceau e Géraldine Pailhas (impeccabili e maestose), figlie salde e determinate a cui impone il suo addio. Restituiscono la battuta mai la pariglia, perché Emmanuèle e Pascale hanno doppiato da tempo quel padre autoritario e charmeur a cui è davvero impossibile dire di no.

‘Uccidere il padre’ e andare avanti. Indietro resta la madre di Charlotte Rampling, scultrice malata di tutti mali del mondo che addensa da sola i misteri della famiglia. Piantato al centro del film e della vita delle sue figlie come un interrogativo, André vuole andarsene e vuole farlo a modo suo, ammutinare la vita con dignità e magari sulle note di Brahms.

Ozon si piazza invece dal côté della vita trovando il ritmo del suo film nella comicità delle situazioni. Mescolando lacrime e sorrisi, Tout s’est bien passé elude la gravità del suo soggetto e vola alto, superando la paura che ispirava al regista. Perché Emmanuèle Bernheim è un personaggio reale e un’amica perduta per l’autore. Ozon gira forse il suo film più classico, sottilmente perturbato dalle oscillazioni dei generi: dal burlesco, una sedia a rotelle che proprio non vuole entrare in ascensore, al polar, la necessità di nascondere l’ultimo viaggio di André alla polizia francese, passando per il dramma, l’igiene assistita di André, che ama talmente la vita da voler morire piuttosto che diminuirla.

Alla luce di Estate ’85 si oppone l’ombra di un film che tuttavia mantiene la buona distanza per mostrare lo smarrimento e la responsabilità che pesa sui familiari e l’illegalità a cui sono costretti. Duro e frontale, cinico e mordente, Tout s’est bien passé interroga gli aspetti più intimi della fine della vita, sofferta o scelta. Ancora una volta il lutto infonde l’opera di Ozon, scavando sotto la sabbia il tempo che resta. ‘Suicida’ e pudico come il suo protagonista, l’autore preferisce (sor)ridere che piangere. “Come fanno i poveri a morire?”, domanda André a sua figlia commentando ‘il costo’ di una ‘bella fine’. Tesa e ironica, Emmanuèle risponde: “Aspettano la morte…”. Voilà, Ozon in purezza.

Marzia Gandolfiwww.mymovies.it

Curiosità

Tratto dall’opera di Emmanuèle Bernheim, Tout s’est bien passé.
Presentato in concorso al Festival di Cannes 2021.

Da comingsoon.it

Prezzi

BIGLIETTO INTERO € 7,00
BIGLIETTO RIDOTTO € 5,00

• BAMBINI da 4 a 12 anni
• ADULTI oltre 60 anni
• PORTATORI DI HANDICAP
• GIORNALISTA, dietro presentazione di tesserino
• MILITARI
• il MERCOLEDÌ (escluso festivi e prefestivi, e nel giorno di uscita di un film): per TUTTI
• il VENERDÌ (escluso festivi e prefestivi) per i soci i possessori di:
a) tessera “Vieni al cinema” con di foto di riconoscimento oppure senza foto purché accompagnata da tessera dell’Ente
b) tessera ACI (Automobile Club d’Italia)
c) card Cultura del comune di Imola
d) tesserati Azione Cattolica (adulti, giovani e giovanissimi)

BIGLIETTO OMAGGIO

ACCOMPAGNATORE DI PORTATORE DI HANDICAP
BAMBINI fino a 3 anni
POSSESSORI DI TESSERA DEGLI ESERCENTI SALA CINEMATOGRAFICA (AGIS-ACEC, AGIS-ANEC, ANEM..)
POSSESSORI DI TESSERA ‘EUROPA CINEMAS’